17 luglio 2014

Guilty pleasures

Tra il caldo e l'ansia dovuta alla stesura della tesi, in questo ultimo mese e mezzo non ero assolutamente in vena di vedere cose troppo impegnative o serie. Avete presente quando sentite il bisogno di vedere qualcosa di nuovo, fresco e assolutamente frivolo? Ecco, è proprio questo che mi ha spinta a vedere Hart of Dixie. Questo, ma soprattuto lei, Rachel Bilson, quella del mitico "che schifo" di O.C. 
Ho sempre evitato questa serie, sicura di non perdere niente di eccezionale e in effetti, ve lo dico subito, la serie di per sé non ha niente di originale. Ma procediamo con ordine: il titolo è dovuto ad un gioco di parole, Hart è il cognome della protagonista e "H(e) art" il cuore di Dixie, è Montgomery, la capitale dell'Alabama, ovvero dove è ambientata questa serie (ad onor del vero la cittadina è Bluebell). 
La trama è già vista e rivista: una volta fallita l'ammissione alla specializzazione in cardiochirurgia, la dottoressa Zoe Hart, accetta di andare a lavorare in un piccolissimo studio medico a Bluebell, una cittadina che non ha niente a che fare con New York, dove ha vissuto sino a quel momento. Nell'idilliaca cittadina, Summer Zoe, cerca di ambientarsi come meglio può, partecipando a tutte le bizzarre feste ed iniziative che vengono organizzate praticamente ogni giorno dal sindaco Lavon Hayes, ex campione di football, con un'insana passione per gli alligatori (ne possiede uno come animale domestico). Ovviamente non mancano i triangoli amorosi, primo tra tutti quello che coinvolge Zoe e i bellocci del paese: Wade e George, amici di lunga data e ovviamente completamente diversi.
Cosa rende piacevole la visione? Come già detto prima, il fatto che si tratta di un prodotto leggero e frivolo. Ci offre un caso medico ad ogni episodio e tutti i classici ingredienti di una commedia romantica. Così abbiamo una serie che vorrebbe ispirarsi ai medical drama ma con quel tocco in più presente in tutti i film con Sandra Bullock o Reese Witherspoon. Senza dimenticare un altro fattore rilevante: sarà impossibile non rimanere incantati da Bluebell, un mix perfetto tra Capeside di Dawson's Creek e Stars Hollow di Una mamma per amica
In breve Hart of Dixie è diventata una di quelle serie "cuscinetto" ovvero quelle che mi consentono di passare circa 40 minuti all'insegna della spensieratezza, uno di quelli in grado di far dimenticare, almeno per un po', i problemi quotidiani. È una serie in cui i buoni sentimenti fanno da padroni, non ci sono vampiri, omicidi o grandi drammi familiari. Bluebell è un luogo magico, che fa da sfondo alle vicende dei personaggi alle prese con problemi d'amore, d'amicizia e di famiglia. Tutto trattato con un tono leggero e a tratti comico, che rende la serie piacevolissima.

3 commenti:

  1. Ecco, io sono così per i libri: cerco la leggerezza, l'evasione e tutto ciò che mi faccia staccare dalla realtà praticamente! :)
    Un bacione!

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    1. Un po' di leggerezza non fa mai male, altrimenti sai che noia! ;)

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  2. l'ho seguita per un po', poi ho smesso, ma solo perché seguo già troppe serie...
    però in effetti era gradevolissima!

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