«Sono diritti, non privilegi»
"We want sex equality" è lo slogan coniato dalle operaie della Ford di Londra. Chi sono queste donne? Tutto inizia alla fine degli anni sessanta. La fabbrica Ford offre lavoro a tantissime persone in Inghilterra, dando così sostegno a molte famiglie che si trovano a vivere in pieno boom economico.
Nel 1968 succede però qualcosa di assolutamente inaspettato: cinquantacinquemila operai di Dagenham, vengono trasferiti in una nuova sede, lasciando nella vecchia struttura malridotta, centottantasette operaie. Ma è solo quando il consiglio le declassa, senza una vera ragione, ad operaie senza qualifica che scoppia una vera e propria piccola, grande rivoluzione.
Le donne non vogliono più essere discriminate o sfavorite, vogliono lavorare ed avere le stesse opportunità che fino ad allora venivano garantite soltanto agli uomini. Così, capitanate da una carismatica Rita, provano prima a convincere l'amministrazione a concedere parità salariale e poi chiedono di essere trasferite nel nuovo edificio proprio come gli altri colleghi.
La battaglia non è facile, soprattutto quando queste dovranno poi confrontarsi con i propri mariti, alcuni di questi non disposti a sostenerle.
Lo sciopero di Dagenham è una storia vera, ma la maggior parte dei personaggi di questa storia non lo sono. E forse è uno dei motivi per cui qualcosa in questa pellicola non funziona perfettamente.
Il film ha un grande pregio e un grande difetto, caso vuole che si tratti della stessa cosa: quello che ci viene proposto è la rappresentazione di un gruppo di lavoratrici che all'interno della struttura, stringono rapporti di amicizia, si confidano, si aiutano e questo le aiuta a fare squadra. Le proteste e lo sciopero partono proprio da questa unione e dalla difficoltà di essere riconosciute non solo dal sistema ma prima di tutto dai propri compagni, come elementi essenziali per lo sviluppo della società. Sebbene questa possa essere una buona cosa al tempo stesso finisce con penalizzare il tutto, scadendo a tratti in scene sin troppo mielose e territori già battuti.
Il film ha un grande pregio e un grande difetto, caso vuole che si tratti della stessa cosa: quello che ci viene proposto è la rappresentazione di un gruppo di lavoratrici che all'interno della struttura, stringono rapporti di amicizia, si confidano, si aiutano e questo le aiuta a fare squadra. Le proteste e lo sciopero partono proprio da questa unione e dalla difficoltà di essere riconosciute non solo dal sistema ma prima di tutto dai propri compagni, come elementi essenziali per lo sviluppo della società. Sebbene questa possa essere una buona cosa al tempo stesso finisce con penalizzare il tutto, scadendo a tratti in scene sin troppo mielose e territori già battuti.
Rimane comunque un film gradevole ma non eccelso. Insomma per farla breve "we want better movies".
La storia mi piace - sarà che son donna! :D
RispondiEliminaIl film non so, giudicherò :)
Bravissima Sally Hawkins qui.. Bellissimo film, trascurato come sempre dalla distribuzione, ahimé!
RispondiEliminafantastico, davvero! me lo riguardo nelle vacanze natalizie.
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