Occhi verdi e capelli castani, dal fascino tenebroso, Joaquin non ama parlare di se e della sua vita, risponde poco ai giornalisti, spesso si astrae. Schivo per natura e taciturno, di lui si sanno pochissime cose perché spesso rifiuta categoricamente domande che non riguardano il lavoro.
Ha avuto un'infanzia piuttosto burrascosa: i suoi genitori hanno vissuto in una comunità hippie, hanno cambiato il loro cognome in Phoenix, perché proprio come le fenici hanno avuto il coraggio di rinascere dalle proprie ceneri. Divennero missionari per la setta religiosa dei Bambini di Dio in Sud America e chiamarono tutti i loro cinque figli con nomi ispirati alla natura. Tutti a parte Joaquin, che in seguito, per non sentirsi escluso, scelse di chiamarsi Leaf, nome che ha mantenuto sino ai quindici anni. Dopo aver abbandonato la setta, la famiglia Phoenix torna a New York. Qui decidono di incoraggiare le potenzialità artistiche dei figli, incoraggiandoli ad intraprendere la carriera cinematografica. Il fratello maggiore, River, diviene in poco tempo il volto più noto ed apprezzato della famiglia, conosciuto in quel di Hollywood per la sua fama da rubacuori. Entrambi i ragazzi vengono ingaggiati dalla Paramount ed è proprio insieme al fratello che Joaquin debutta nel 1982 in un episodio della serie Sette spose per sette fratelli. La sua carriera prosegue fino al 1989, quando decide di abbandonare tutto per seguire il padre in Messico.
Tornato in America, riprende il suo vero nome e decide di continuare con il cinema, ma la sera di Halloween del 1993 assiste impotente alla morte del fratello River. Quella sera Joaquin è sulla bocca di tutti, la sua chiamata al 911 viene trasmessa da tutte le radio e le tv nazionali. Sconvolto e inorridito dai media, abbandona nuovamente hollywood.
Da quella brutta esperienza sono passati anni, Joaquin ha ripreso con grande successo la carriera cinematografica ma rimane ancora oggi molta diffidenza verso i media e i giornalisti. Si definisce un Hard Worker, un lavoratore indefesso, ammette di non vedere mai i suoi film ultimati, odia i red carpet e non gli interessa partecipare ad eventi mondani «Gli Oscar sono un’idiozia. Penso sia tutto una totale, assoluta idiozia, e non voglio farne parte. Non credo in tutto ciò. È uno zuccherino, ma è il peggior zuccherino che abbia mai assaggiato in vita mia. Non lo voglio. È totalmente soggettivo. Mettere le persone una contro l’altra… È la cosa più stupida del mondo. Fu uno dei periodi più insopportabili della mia vita quando Quando l’amore brucia l’anima - Walk the Line era in mezzo a tutta questa roba dei premi e cose simili. Non voglio avere un’esperienza così un’altra volta. Non so come spiegarlo - e non è che io pensi di trovarmi al di sopra di questo - ma non voglio mai adeguarmi a certe cose».
Dei suoi viaggi in Sud America non si sa niente, così come della sua vita sentimentale. A chi lo accusa di essere sin troppo solitario risponde così: «Non tendo alla solitudine, ma non perdo tempo in rapporti che non mi interessano».
Certa però è la sua passione per la musica, una delle poche cose in grado di strappargli un sorriso quando ne parla «A chi dice che non rido mai consiglio di vedere e rivedere il film (Her). È magnifico che un film proponga l'incontro di due anime in qualche modo gemelle e soprattutto parla ai cuori, agli esseri umani. È una cosa rara e non sempre accade. Di questo, sono sicuro, abbiamo bisogno».
Sincero e diretto, Joaquin Phoenix è un uomo che non ama far troppi giri di parole, una persona che definire complessa sarebbe solo un eufemismo, un uomo che a trentanove anni ha vissuto mille vite restando però sempre fedele a se stesso ma soprattutto ai suoi valori.
Mi ha da sempre affascinato, dalla prima volta che lo vidi in Inventing the Abbotts!
RispondiEliminaChe bello e'! Ed e' anche bravissimo!
RispondiElimina