6 ottobre 2014

Lovedlens consiglia: Castaway on the moon

Che bello quando il cinema ti riserva piccole sorprese come questa. Pubblicizzato poco e male, la locandina non promette assolutamente niente di buono e se proprio devo dirla tutta, neanche il trailer mi aveva conquistata del tutto, eppure eccomi qui a parlare di questo gioiellino che arriva dritto dritto dalla Corea del sud. 
Kim Seung-geun è un uomo disperato: indebitato e lasciato senza pietà dalla compagna, si è sempre sentito un emarginato, un incapace che non riesce a combinare niente di buono nella vita. Sicuro del fatto che la sua esistenza sia solo un gigantesco fallimento, decide di porre fine alle sue sofferenze, buttandosi giù da un ponte. Ma Kim, tanto per non smentirsi, non riesce bene neanche in questo, e così, invece di morire, si trova a vivere una straordinaria e bizzarra situazione. Infatti, gettatosi dal ponte, viene trascinato dalla corrente fino alla riva di un'isoletta deserta in mezzo al fiume Han, ritrovandosi quindi naufrago nella sua stessa città.  
Senza un soldo e senza un cellulare funzionante, Kim, che ovviamente non sa neanche nuotare, non ha nessun modo per riuscire a comunicare con la realtà, con ciò che è fuori da quella piccola isola. Quel mondo cinico e crudele che lo ha sempre soffocato è tanto vicino quanto ormai così lontano. Con lo scorrere dei giorni, tutte le insoddisfazioni e tutti gli errori della sua vita riemergono offrendo al protagonista un'occasione per rivalutare questa disavventura:  in fin dei conti, la vita da naufrago per lui non è poi così male ...
Ma Kim non è l'unico protagonista di questa pellicola. Un drastico cambio di scena ci porta a conoscere Kim Jung-yeon, una ragazza agorafobica, che vive reclusa nella sua buia camera da letto. I contatti con il mondo esterno sono pochissimi e tutti vissuti attraverso due filtri: quello di internet, attraverso il quale la ragazza riesce a vivere contemporaneamente più vite virtuali e quello della sua macchina fotografica, che le permette di coltivare il suo più grande hobby, ovvero fotografare la luna. La luna affascina Kim da sempre, a tal punto da farle desiderare che anche la terra, tanto frenetica e caotica, prima o poi diventi immobile e silenziosa, proprio come accade due volte l'anno. Infatti grazie alle esercitazioni civili, una volta in primavera e una in autunno, la città si blocca e permette a Kim di poter aprire una finestra sul mondo e fotografarlo così come piace a lei. Ma questa volta c'è qualcosa di diverso, Kim è l'unica ad aver notato un uomo solo sull'isoletta del fiume Han.
Da questo momento le due vite di questi solitari protagonisti s'intrecciano per dare vita ad una storia avvincente che ci offre molti spunti su cui riflettere.
Io ho trovato il film semplicemente perfetto in molti punti, profondo ed emozionante, a tratti buffo ma anche disgustoso (se vedrete il film, capirete il perché). Insomma, si ride e ci si commuove, vi assicuro che le due ore di durata scivoleranno via come niente. Credete che sia esagerando? Non vi resta che guardarlo! 

4 commenti:

  1. La prima parte mi ha infastidito anche se do la colpa al doppiaggio italiano che quando si tratta di cinema orientale fa dei personaggi delle macchiette. Poi però la storia prende il sopravvento, così come la solitudine dei due protagonisti, e il film cattura ed emoziona.
    Una bella scoperta anche per me!

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    1. Infatti, questo è il solito problema: il doppiaggio. Con questo non lo condanno, perché ammetto che certe volte non dover leggere i sottotitoli mi torna comodo (sono negata con l'inglese) ma sicuramente vedere un film in lingua originale è la cosa migliore. In questo caso il doppiaggio è decisamente pessimo, ma è una pecca che si scorda facilmente nel corso del film!

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  2. Ho imparato ad apprezzare, anzi amare, i film che vengono dal lontano oriente, per il mix di poesia e orrore che racchiudono. Sono curiosa di vedere anche questo!

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  3. personalmente il cinema orientale non è esattamente quello che maggiormente prediligo.
    però la tua descrizione lascia una certa curiosità

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