29 maggio 2013

Ideale, reale

“Se la ami veramente,come lei ama te,dille quello che vuole sentirsi dire! Dille che stiamo tutti bene !” - Stanno tutti bene


Frank vedovo, come tanti padri ha dedicato la sua intera esistenza alla famiglia e per questa ha lavorato sempre in una fabbrica di cavi per poter dare ai propri figli quello di cui avevano bisogno ma soprattutto un futuro florido e ricco di successi. Ma quando Frank va in pensione e tutti e quattro i suo figli declinano il suo invito a passare del tempo insieme si rende conto di aver dedicato veramente troppo poco tempo ai suoi figli nel passato, ma soprattutto che di loro non sa quasi niente. Per questo decide di partire e trovare ciascuno dei suoi figli e recuperare almeno in parte il tempo perduto.


Quello che troverà nelle vite dei figli non è esattamente quello che si aspettava: tutti hanno mentito sulla loro condizione, dipingendo la loro esistenza come appagante e impegnativa per paura di dare una delusione al padre che aveva così tante aspettative su di loro, uno dei quattro darà la lezione più importante, sfortunatamente il suo destino è peggiore di quello dei fratelli e il rimorso del padre è grande.
Questo è il racconto di un uomo alle prese con il bilancio di un passato difficile da digerire, fatto di errori e trascuratezze, non volontarie certo, ma che pesano moltissimo. Di una famiglia come tante unita ma al tempo stesso divisa dai silenzi e dalle non verità, che si dimostra come sempre la cosa più difficile da dire. Il viaggio di Frank oltre al riavvicinamento ai figli rappresenta una scoperta di un mondo completamente diverso da quello che lui conosceva, troppo freddo, veloce e tecnologico.


Forse un po’ di retorica nel film è presente e il finale fa un po’ troppo “natale della famiglia felice del mulino bianco” ma è anche vero che è fatto anche di momenti tristi e toccanti, come quello del confronto del protagonisti con i figli tutti seduti alla stessa tavola (proprio come ha sempre voluto Frank). Quando il protagonista compra il quadro del figlio, dal soggetto molto significativo per lui, la sua espressione non è esagerata, ma quello sguardo dice tutto, nel suo sguardo è racchiuso tutto.


Amare è veramente una cosa difficile, forse la più difficile al mondo. Parlo di quell’ amore (non solo uomo donna ovviamente) senza condizioni, senza risentimenti e pregiudizi, quello che ti permette di accettare i pregi ma soprattutto i difetti di una persona e i suoi mille volti. Quello che permette la costruzione di un affetto non sbilanciato e vero, dato solo dalla verità, cruda e difficile …
se solo la comunicazione con i propri cari fosse meno costruita e fragile!

12 commenti:

  1. Non conoscevo il tuo blog, ma mi piace il tuo stile. E' vero anche che amare non è semplice, è accettazione e spesso compromesso (in senso buono ovviamente!)
    :)
    Elena

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    1. Grazie mille Elena, spero che "ricapiti da queste parti"!

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  2. Un film veramente splendido...
    e la tua descrizione ha molto molto cuore

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  3. ciao ma che bello il tuo blog...io adoro il cinema...ti seguo e credo che mi vedrai spesso qui ;)
    grazie del tuo commento
    a presto
    baci

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    1. Grazie a te per aver ricambiato ed esserti aggiunta ai miei lettori!

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  4. *.* ecco che oggi mi sono data alla scoperta del tuo blog.Questo invece di film l'ho visto e l'ho trovato meraviglioso.Uno di quelli che danno una svolta alla serata e vai via dalla poltroncina del cinema arricchita.Robert De Niro è un attore eccellente versatile,un colosso. Mi ha davvero piacere leggere questo post! A presto! ^^

    http://ilmondosottosopra.altervista.org/on-va-a-lopera/

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    1. Mi fa piacere che ti sia piaciuto il post :)
      De Niro è meraviglioso, uno degli attori più bravi in assoluto, è intenso e coinvolgente come pochi altri.

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  5. quanto hai ragione, amare è una delle cose più difficili se non la più difficile... detto da una che ha un carattere decisamente chiuso :)!
    questo film l'ho visto tempo fa e mi ricordo che mi era piaciuto molto, si alla fine hai ragione sulla famiglia del mulino bianco, però con i sentimenti spesso è difficile giocare anche sui film....

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    1. Sì hai ragione, solo che mi aspettavo qualcosa di diverso. Ci sono scene in cui è impossibile non commuoversi, per cui perdono anche il finale stile famiglia del mulino bianco

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