“Puoi arrivare a perderti. Perdi
tutto: i confini, il senso del tempo … due corpi possono unirsi a
tal punto che non sai più chi è chi e cosa è cosa. E quando la
confusione raggiunge quell' intensità ti sembra di morire e in un
certo senso muori e ti ritrovi da solo nel tuo corpo, separato, ma la
persona che ami è ancora lì; è un miracolo: vai in paradiso e
torni indietro da vivo!” - L' uomo bicentenario
Quella che viviamo oggi potrebbe essere
definita benissimo come l' era della tecnologia, diventata ormai per
tutti parte della nostra quotidianità e di un dibattito nel campo
della scienza.
Ma su questo tema si sono scontrati
tanto tempo fa anche personaggi del calibro di Goethe e Shelley che
vedevano l' evoluzione tecnologica negativa e dannosa e nel rapporto
uomo - macchina un pericolo per l' uomo (argomentazione che poi è
diventata la base per film come Odissea nello spazio o
Terminator).
Altri
ritenevano questa ipotesi ai
confini dell' assurdo tra i quali Asimov dal quale nascerà L'
uomo bicentenario.
La
fantascienza al cinema come nella letteratura prende forme e colori
completamente diversi: certe volte assume forme violente con toni
forti e accesi, altre volte invece assume una forma più familiare,
dai toni più pacati ed è proprio il caso dell' uomo
bicentenario che racconta la
storia di Andrew Martin uno dei primi robot di tipo umanoide
positronico acquistato dalla famiglia Martin, che avrebbe dovuto
svolgere unicamente mansioni domestiche. Ma nel corso della sua
permanenza questo dimostra di avere reazioni agli stimoli esterni
del tutto inaspettate: inventiva e creatività non solite nei robot
lo portano a costruire alcuni manufatti piuttosto originali.
Con il tempo Andrew
comincia a porsi delle domande, ad essere sempre più curioso sul
mondo che lo circonda e sul suo funzionamento arrivando infine a
sviluppare il suo più grande sogno: diventare uomo a tutti gli
effetti.
Questo film si
dimostra un film sensibile e delicato commuovente ed intenso che
riesce a far percepire anche ai più piccoli che tutto deve avere un inizio e una fine ma anche l' importanza della
diversità e dell' uguaglianza, della conoscenza e della curiosità.
E voi avete timore degli sviluppi tecnologici futuri? La cosa potrebbe sfuggire di mano
all' uomo?
Non so se "timore" possa essere la parola giusta, so solo che per come la vedo io, non esiste e non esisterà mai un valido sostituto all'uomo. Siamo anche noi in un certo senso delle "macchine" ma siamo anche molto, molto di più e non credo che la scienza come la tecnologia possano arrivare a creare un'anima all'interno delle macchine, cosa che, oltre alla libertà e alla ragione, ci differenziano di gran lunga dalla tecnologia. Finchè avremo la libertà niente potrà superarci!
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata!
Lulu
www.facebook.com/LifeLaughLoveAndLulu1
Mi piace il tuo pensiero. Buona giornata anche a te!
EliminaFortunatamente siamo essere pensanti e non macchine....
RispondiEliminaNon ho visto il film, mi hai incuriosita, andrò a vederlo!
Buona giornata cara!
Buona giornata anche a te :)
Eliminaquanto ho pianto per questo film! toccante e delicato, pieno di messaggi.. Io non ho timore degli sviluppi tecnologici purchè siano affrontati con coscienza e responsabilità
RispondiEliminaHai ragione :)
EliminaDavvero un bel blog!
RispondiEliminaTitti
Http://dellaclasseedialtremusiche.blogspot.it
Grazie Titti!
Eliminami piace tanto questo film!
RispondiEliminadanslavalise.blogspot.com
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Non sarà un capolavoro ma tutte le volte che lo vedo mi commuovo e piango come se non avessi un domani.
RispondiEliminaMaledetto Williams!!! ç__ç
Succede sempre anche a me!
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