21 giugno 2013

Ancorati all' ottimismo

«Burt: Mi prometti di non lasciarmi? Mi prometti di non abbandonare la bambina che stiamo per avere?
Verona: Te lo prometto, davvero … e tu mi prometti di smettere di parlare della tua capacità di trovare o non trovare la mia vagina dopo che ho partorito?
Burt: Prometto. E tu mi prometti di lasciarmi trinciare ...
Verona: Intagliare!
Burt: Intagliare il legno nel tempo libero e raccontare a nostra figlia del grande Mississippi?
Verona: Prometto. E tu mi prometti di non andare mai in fissa per i cavallucci marini?
Burt: Prometto!
Verona: Bene.
Burt: E tu mi prometti di lasciare che lei sia magra o grassa o di qualunque peso, perchè noi vogliamo che sia felice comunque sia. Fissata con la linea sarebbe troppo un clichè per nostra figlia.
Verona: Prometto. E tu mi prometti che quando lei parlerà tu ascolterai? Che la ascolterai davvero, specie se è spaventata? E che i miei litigi con lei saranno anche i tuoi?
Burt: Prometto. E tu mi prometti che se muoio di una morte imbarazzante e molto noiosa tu dirai a nostra figlia che suo padre è stato ucciso dai soldati russi in un intenso combattimento corpo a corpo , nel tentativo di salvare la vita a più di 850 orfani ceceni?
Verona: Sì ... prometto.»


Sei alla ricerca di qualcosa che riesca ad emozionarti, a farti viaggiare anche se sei a casa tua. Sai che è la da qualche parte, nascosta che aspetta solo te è solo questione di tempo ma la troverai e intanto cerchi, scopri nuove cose, nuove storie, alcune belle e importanti altre meno ma ancora manca qualcosa, fino a quando qualcosa finalmente cambia. Finalmente, ma che fatica però!
Quando si dice che le cose belle sono sempre quelle più nascoste è proprio vero e io lo sapevo, lo dice anche Fabi “non si può cercare un negozio di antiquariato in via del corso, ogni acquisto ha il suo luogo giusto...” e io cercavo nel luogo sbagliato … povera grulla!
Vi voglio parlare di questo piccolo gioiello che è American life (titolo originale Away we go, secondo me più sensato di quello italiano, ma si sa che noi qui si fa le cose un po' così) uscito nel 2009 e che io mi sono persa, non so come.
La storia è tenera che si spezza con un grissino, i protagonisti sono Burt e Verona, due trentenni che si sentono un po' falliti, innamorati a modo loro e che di fronte al prossimo arrivo della prima figlia, decidono di intraprendere un viaggio attraverso gli Stati Uniti alla ricerca del posto ideale dove mettere radici, di un posto degno di essere chiamato casa.
 Durante il loro viaggio incontreranno alcuni personaggi alquanto singolari, come i genitori di Burt che decidono di andarsene dall' America a poco dalla nascita della nipote per seguire quello che è il sogno della loro vita o anche una fantastica Maggie Gyllenhaal che interpreta una sostenitrice della liberazione sessuale che segue un' educazione decisamente alternativa con i suoi figli e altri più malinconici, come la coppia di amici che con i loro figli sembrano essere una famiglia felice ed equilibrata, anche se in realtà dietro quella facciata si nasconde molto dolore (che porta alla riflessione sulla frustrazione che può logorare le famiglie benestanti).
I ragazzi così scoprono una società nevrotica a tratti isterica, società che non riconoscono come propria. Nonostante tutti gli aspetti negativi che osservano riescono ad andare incontro alla vita con ottimismo e voglia di costruire qualcosa di diverso e positivo, più vicino al loro essere, sia per loro ma soprattutto per la vita che a breve farà parte della loro esistenza, credendo fortemente che nonostante tutto le cose andranno bene.


6 commenti:

  1. ho adorato questo film. stupendo. poi io lui lo amo.

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  2. Come ho già scritto anche da me, con questo film ho un rapporto speciale visto quanto mi identifico in questi due pazzi! Una meraviglia!

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    1. Non si può evitare di innamorarsi di questa pellicola!

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  3. non l'ho mai visto !!!lo segno nei film da vedere ;)

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