20 settembre 2013

Tutti in rete

Le discussioni sui social network e sulla loro effettiva utilità e capacità di aggregazione sono all'ordine del giorno. Tutti, chi più chi meno, hanno ceduto al loro fascino, in particolare di Facebook che nel giro di poco tempo ha registrato un altissimo numero d'iscritti. Ma da dove e come nasce?
Il film The Social Network si concentra proprio su questo, sui primi turbolenti anni del fondatore di Facebook, Mark Zuckemberg, studente all'università di Harvard, dopo essere stato mollato dalla sua ragazza crea in una notte FaceMash, un sito nel quale tutte le studentesse vengono messe a confronto e votate. Il sito riceve un numero così alto e inaspettato di visite da mandare in crash i server dell'università.
Ma l'idea di un social vero e proprio prende forma solo dopo il confronto con i gemelli Winklevoss e grazie al sostegno e la collaborazione con Saverin e Parker.

Tutta la pellicola non gira attorno a particolari colpi di scena, (anche perchè la vita di Zuchemberg è nota a tutti) o ad effetti speciali, dato che la maggior parte delle scene si gira all'interno di edifici, eppure è un film che riesce a coinvolgere lo spettatore. Come? 
Concentrandosi sulla personalità del protagonista, un ragazzo all'apparenza semplice ma che si scopre ambiguo e imprevedibile ma soprattutto sulle dinamiche interpersonali tra i protagonisti.
I riflettori sono puntati su un gruppo di ragazzi che rappresenta perfettamente una generazione vanitosa e devota all'autopromozione, che si rapporta al successo diversamente rispetto ai predecessori ma sempre seguendo il leitmotiv "solo i più furbi sopravvivono". Sono persone che hanno in mano un grande potere, quello dell'informazione, che alimentiamo tutti i giorni noi stessi, attraverso la pubblicazione di foto a aggiornamenti di status.
The social network ha il grande pregio di riuscire a sollevare domande importanti che milioni di persone non possono più permettersi di sottovalutare. 

2 commenti:

  1. Ero andata al cinema senza aspettative e sono uscita soddisfatta a. Interessante e con un buon ritmo, lo rivedrei volentieri.

    RispondiElimina