23 gennaio 2014

Regia è femminile

Cortometraggi d'autore, digital clip e fashion. Nell'era del web 2.0 e dei nuovi media assistiamo ad una grande novità tutta al femminile. Giovani ed intraprendenti registe che, con il loro talento e la loro creatività, si stanno facendo sempre più largo in un mondo predominato da uomini, portando così una ventata d'aria fresca. Succede quindi - e non raramente - che anche le grandi case di moda si affidino a loro per le loro campagne pubblicitarie, che diventano così dei veri e propri gioiellini. Moda e regia si fondono in un unica cosa per dare vita ad un nuovo genere.
Con il post di oggi vi presento, se ancora non le conoscete, cinque registe, cinque creative che hanno saputo affermarsi grazie al loro talento:

Elisha Smith-Leverock Il suo I want muscle è stato premiato al festival ASVOFF - festival internazionale che premia i migliori film di moda - nel 2011. Un cortometraggio che vuole «giocare con i tabù e gli stereotipi di genere [...] volevo rompere con la tradizionale immagine di femminilità, rappresentando una donna che non ha paura di incarnare la forza e la potenza». Senza alcun dubbio è una a cui piace una certa estetica, molto vicina al mondo della moda, senza dimenticare un punto di vista innovativo e diverso, forte di uno stile narrativo ipnotizzante e originale. Qui potete trovare il suo corto.

Ruth Hogben nel 2011 ELLE Francia ha inserito la regista tra le cinquanta donne più influenti dell'anno. Lei, che in pochi anni è diventata una vera e propria pioniera dei fashion film è riuscita a creare un vero e proprio impero. 
Producer di ShowStudio - sorta di mecca per i designer emergenti - è stata anche assistente di Nick Knight, famoso ed importante fotografo. Con lui comincia a lavorare ai primi filmati durante i photo-shooting. Oggi lavora da sola, s'ispira ai nudi di Man Ray e di Helmut Newton e vanta collaborazioni con Lady Gaga, Alexander McQueen e Céline. «Grazie ai video la moda si è spostata dal mostrare gli abiti al creare un intero mondo, un'esperienza reale e visiva». Qui trovate uno dei suoi lavori.

Giada Colagrande da Pescara a New York. Giada di strada ne ha fatta tanta ed è riuscita persino a sposare una star Hollywoodiana (Willem Dafoe, con il quale ha lavorato durante le riprese del suo secondo cortometraggio, Before it Had a Name). In costante ricerca della dimensione onirica attraverso le immagini, con il suo lavoro ha vinto numerosi premi che l'hanno portata a collaborare con nomi importanti e ad essere convocata da Prada per mettere in scena la collezione estate 2012 per il progetto Miu Miu Women's talent. Tra i nomi più attesi alla mostra del cinema di Venezia, la Colagrande ha in riserbo ancora molte soprese per il mondo dei fashion video.Qui per vedere The woman dress.

Maiwenn si potrebbe definire una figlia d'arte. Prima di fare il suo esordio alla regia, si è dedicata alla recitazione, partecipando anche a qualche pellicola negli Stati Uniti. Ha scritto e prodotto il suo primo cortometraggio nel 2006, che anche grazie alla tematica di forte impatto emotivo, ha vinto due premi César. Nel 2011 ha ricevuto inoltre il premio alla giuria al festival di Cannes. Se come attrice non è riuscita ad emergere più di tanto, con la regia per Maiwenn sembra che si sia presa una "rivincita".

Gia Coppola il cognome parla da solo. Di lei vi avevo già parlato tempo fa, mostrandovi una delle sue opere più famose nei corti della domenica. Sembra che da Sofia abbia ereditato oltre alla bravura con la cinepresa anche un amore viscerale per la moda, tanto da riuscire a lavorare, nonostante la giovane età, con importanti nomi nel settore: da Orla Kiely a Diane von Fürstenberg. «Voglio continuare in questo lavoro. Ho tanti progetti in cantiere per la moda». Sembra che una nuova Coppola sia pronta per brillare». Qui per vedere Writer's block.

Ma la migliore in questo campo rimane lei. Una che di certo non ha bisogno di presentazioni. Un nome, una garanzia: Sofia Coppola. Vi lascio con uno dei suoi lavori più belli per Dior. Uno spot che non faceva rimpiangere le interruzioni pubblicitarie.


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