27 febbraio 2014

Noia, fortuna che ci sei!

Oggi non c'è più spazio per la noia. Una volta nessuno si preoccupava di intrattenerti a tutti i costi, i bambini erano liberi d'impiegare il loro tempo libero come meglio credevano. Nessun corso di danza o di calcio, nessuna lezione di musica e soprattutto nessun videogioco a tutte le ore del giorno. Senza l'aiuto dell'elettronica,  la noia diventava una cosa bellissima perché dava vita alla fantasia, di gran lunga migliore di un banalissimo games.
I bambini dovevano arrangiarsi con ciò che avevano in casa e dato che il più delle volte i giocattoli si rivelavano più noiosi della noia stessa, nessuno si meravigliava se passavi un intero pomeriggio a ritagliare bambole di carta o ad allestire un piccolo spettacolo teatrale.
Anche guardare fuori dalla finestra mentre fuori pioveva poteva rivelarsi una straordinaria avventura: bastava un niente che grazie all'immaginazione potevano prender vita delle storie grandiose, un po' come quando si va al cinema, solo che in questo caso dipendeva tutto dalla propria fantasia.

Quando ero una bambina ho avuto la varicella. Ricordo ancora oggi che mai in vita mia mi sono divertita tanto ad annoiarmi. Sì, perché mentre in pieno luglio, guardando fuori dalla mia finestra potevo osservare tutti i miei amici giocare felici ai giardini pubblici, io ero alle prese con una faccenda assai diversa, importante e sicuramente più drammatica. Sono stata Jo di Piccole Donne: un vero e proprio maschiaccio, ribelle e testarda, tanto abile nella scrittura tanto quanto curiosa e coraggiosa.
Sono stata la fortunatissima Frances (Baby) di Dirty Dancing, solo che nella mia versione del film, saltavo tutte le scene inutili, i dialoghi dei quali non mi importava assolutamente niente o che semplicemente non riscontravano i miei gusti e con grande abilità arrivavo al punto che più mi interessava: fare quella benedetta presa dell'angelo insieme a Patrick Swayze. Praticamente tagliavo più della metà del film!
Come tutte le bambine anche io ho attraversato la fase "principesse" e sebbene in un primo momento si trattasse della bellissima principessa Sissi (film che guardavo una volta l'anno insieme a mia madre, avvolte da centinaia di coperte e scaldate dal tepore di una buona cioccolata calda) ben presto ho cambiato direzione. La mia principessa preferita non era più Sissi, non mi importava più niente dei suoi bellissimi capelli lunghi, del castello immenso e degli abiti sfarzosi. In quel torrido luglio, grazie alla noia e alla mia fantasia ero lei, l'unica e sola principessa che non aveva bisogno di uno stupido principe azzurro in calzamaglia: Xena, "la principessa guerriera forgiata dal fuoco di mille battaglie". Ma che ve lo dico a fare? Io mi esaltavo all'idea di poter vivere anche solo per un momento le sue avventure  ... altro che Violetta o Patty, io avevo lei, una donna fiera e forte, furba e  coraggiosa, talmente bella da far cadere ai suoi piedi persino gli dei dell'Olimpo, vi sembra poco?

4 commenti:

  1. ciao,
    concordo perfettamente con te! in particolare con l'abito bianco della principessa sissi!!! adesso tutti noi, non solo i bambini, abbiamo una vita così pianificata e quel benedetto smartphone sempre in mano che raramente mi trovo a non far nulla e guardare fuori dalla finestra! è proprio vero che "si stava meglio quando si stava peggio" buona giornata!
    ps. io da piccola ero creamy e a volte pure io jo di piccole donne

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  2. Indimenticabile Xena! Anche se ero già grandicella quando la guardavo!

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  3. Quoto in pieno Michela, poi come non darti ragione, anche io mi rivedevo in quei film. Soprattutto nella Baby di Dirty Dancing!
    Spesso mi ritrovo nei momenti di niente a spulciare lo smartphone poi mi fermo un attimo e dico.. ma pussa via e mi metto a fantasticare con la mia testolina! :))

    a presto!

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  4. Ben detto, sono d'accordissimo :)))

    The Cutielicious
    http://www.thecutielicious.com
    Federica

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