10 gennaio 2015

Semplicemente Virna

Lo devo ammettere, prima di leggere della scomparsa di Virna Lisi, non mi sono mai interessata né alla sua vita, né alla sua arte. Sapevo che è sempre stata una bellissima donna, che aveva un marito facoltoso e qualche volta l'avevo vista in televisione alle prese con ruoli che non mi hanno mai interessata. Sarei un'ipocrita se dicessi il contrario. Ma ho sempre trovato questa donna straordinariamente affascinante, soprattutto da quando giovane non lo era più da un po'. Virna Lisi era una vera Signora ed io, con mio grande rammarico, l'ho scoperto davvero troppo tardi.

La sua carriera inizia quando Virna è ancora una ragazzina; la popolarità arriva qualche anno dopo,
grazie ad uno sceneggiato televisivo Rai con Sergio Fantoni e Lea Padovani. Erano gli anni '50 e Virna era tanto bella da affascinare non solo l'Italia, ma qualche anno più tardi, anche Hollywood, che vuole farla diventare una nuova Marilyn «Sono mesi che glielo dico, mio Dio, siete pazzi, come si fa a sostituire la Monroe, è già assurda l’idea di sostituire una persona con un’altra persona, figuriamoci sostituire la Monroe, con me poi [...] quando facemmo il provino a Parigi venne fuori la sorella minore di Grace Kelly, non a caso lui (Richard Quine) e il produttore hanno perfino litigato su questo argomento: una volta dinanzi ai miei occhi. "Ti dico che è una nuova Grace Kelly" ripeteva Quine. "E io ti dico che possiamo cavarne una nuova Marilyn Monroe" ribatteva il produttore. Una Kelly, no, una Monroe. Kelly, Monroe. Kelly, Monroe. E io nel mezzo, smarrita, impaurita, a guardar prima l’uno e poi l’altro mi pareva d’esser a una partita di tennis, sa, quando si gira continuamente la testa per seguir la pallina che va da destra a sinistra, da sinistra a destra, da destra a sinistra, avevo il caos nella testa, a un certo punto avrei voluto strillare, accidenti, perché non dite che io sono io, perché volete farmi diventare un’altra a ogni costo?».
Nonostante ciò, Virna ci prova a calarsi nella parte di una diva del cinema americano: qui lavora con molti grandi nomi (uno tra tutti Tony Curtis) ma il fatto di essere costretta ad interpretare sempre solo il ruolo della "bella bionda" le sta troppo stretto «Mi hanno fatto ingrassare di quattro chili perché i vestiti mi tirassero addosso, mi hanno ossigenato i capelli, mi hanno insegnato le risatine speciali, e anche quando c’è un cocktail o un pranzo o una conferenza stampa devo conciarmi così, guai se mi presento col capello tirato, la faccia pulita, il tailleur nero come piace a me. A volte mi guardo allo specchio e non mi riconosco, per qualche minuto penso sbalordita: "Ma chi è quella scema?"».
Chiaramente Hollywood non fa per lei, e così rifiuta due ruoli che sicuramente le avrebbero dato molta più popolarità: la parte della Bond girl in Dalla Russia con amore e quello di protagonista in Barbarella, film che ha portato molta fortuna a Jane Fonda.

Dopo il ritorno in Italia, intraprende una serie di collaborazioni con artisti come Marcello Mastroianni, Mario Monicelli, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Anna Magnani, con la quale dopo uno scontro ha intrapreso una bellissima amicizia.
Cosa sia successo in seguito non mi è ben chiaro, la sua figura diventa sempre meno centrale e Virna accetta delle parti in sceneggiati televisivi, nonostante la critica ne abbia sempre elogiato il talento.

Molto professionale, bella (soprattutto con le rughe) di gran classe e affamata di vita, una donna costantemente divisa tra l'ambizione e la famiglia, scomparsa anche lei a causa di quell'Alieno silenzioso (come lo chiamava Oriana Fallaci) che l'ha portata via troppo presto.

2 commenti:

  1. belle, brava e molto di classe..
    baci

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  2. Invece io l'ho seguita da sempre, complice forse l'affetto dei miei genitori cresciuti con la sua immagine.
    Ho sempre apprezzato il suo stile e la determinazione che l'hanno portata a rifiutare Hollywood. Stupenda l'intervista che le fece proprio la Fallaci.

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