«Ti piacerebbe fare un film con me?» È con queste semplici parole che comincia la storia di Liv Ullmann e Ingmar Bergman. Lui cercava una figura di riferimento, una compagna certo, ma anche una madre. Lei invece cercava protezione e sicurezza. Lui il genio. Lei, l'amante e l'allieva. Ma soprattutto l'amica che lui ha sempre aspettato.
Quando si conoscono, Ingmar aveva già girato ventisei pellicole e avuto quattro mogli. Ma quando incontra Liv tutto cambia. Lei era in Svezia con un'amica, Bilbi Andersson, attrice ed ex amante di Ingmar. Quando il regista le incontra casualmente, rimane colpito dall'incredibile somiglianza delle due attrici e propone immediatamente una collaborazione alla Ullmann.
Nel 1965, Bergman cade in depressione. Fatto, che lo aiuta però a scrivere in una settimana la sceneggiatura di Persona. Il regista non ha dimenticato il volto della ragazza, (lui ha 47 anni, lei solo 26) e quindi la vuole nel cast. Durante le pause tra un ciak e l'altro, lei è solita leggere un libro. Ma tutte le volte che scosta lo sguardo dalle pagine, si accorge che lui è lì, che la guarda. Nessuna parola, nessun gesto. «Lui mi guardava e basta». Non hanno bisogno di parole, si sono riconosciuti e questo è più che sufficiente. Quell'estate trascorre all'insegna di lunghe passeggiate sulla spiaggia, tante risate e confessioni. «Eravamo dolorosamente legati» è quello che le confessa di aver sognato una notte.
Le riprese del film finiscono in fretta e i due sono costretti ad allontanarsi. Durante questo periodo però continuano a sentirsi: lui le scrive lunghe lettere d'amore, piene di poesia e desiderio. Di quelle che oggi non si scrivono più. Così un giorno va a Oslo a riprendere quello che più desidera al mondo: lei.
Insieme costruiscono una casa, un nido lontano da tutto e tutti «Ricordo esattamente cosa stavo pensando: questo è un sogno» racconta l'attrice.
Ma le cose cominciano a cambiare. Ingmar sa essere un uomo straordinariamente spiritoso e solare e al tempo stesso sospettoso e cupo. Paralizzato dalla paura di perderla, fa costruire un muro intorno alla loro casa. È geloso della loro storia d'amore e tutto rappresenta una minaccia. Liv ben presto si trova costretta a rimanere a casa la maggior parte del tempo. Non può tornare in Norvegia e neanche uscire da sola «La sera, il resto del cast andava a divertirsi, io a casa col genio in crisi esistenziale». Quella casa che prima rappresentava un sogno, ora non è altro che una trappola soffocante.
Quando nasce Linn le cose tra i due non migliorano. La gelosia e il rancore fanno da padroni e trasformano tutto il loro amore in un vero e proprio inferno «Sentivo di avere solo lui e quando la sua gelosia aveva limitato la mia libertà, entravo nel suo territorio e creavo gli stessi limiti per lui. Mi sentivo sicura solo se controllavo la sua vita».
La rabbia e il risentimento finiscono per influire anche sul lavoro. Lui è insopportabile sul set e fa di tutto per renderle la vita difficile. Non le risparmia niente: durante le riprese in mare per La vergogna, Ingmar indossa tre piumini uno sopra l'altro a causa del freddo. Lei, solo un cappotto leggero. Non la fa tornare a terra neanche all'ora di pranzo, lasciandola congelare in mezzo al mare.
Per farsi perdonare le scrive delle lettere nelle quali le dice tutto quello che a voce non riesce. Si scusa e promette di cambiare, ma questo non avviene. Forse il sogno del regista si era avverato: erano veramente uniti dolorosamente.
La rottura a quel punto è inevitabile.
Liv torna a Stoccolma, coccolata dalle amiche di sempre. Nonostante tutte le attenzioni che riceve, il pensiero va sempre a lui. Ma quella che ha intrapreso è una strada senza ritorno, così anche quando lui la implora di tornare su i suoi passi non cambia niente. La loro travagliata storia d'amore è ormai conclusa.
Il loro rimane comunque un legame indissolubile: parlano a lungo per telefono, si mandano lettere e continuano a coltivare la loro amicizia.
La sera del debutto a Broadway, Ingmar prende il primo volo per New York, proprio lui che odia viaggiare. La sorprende e la colpisce profondamente. «Non è meraviglioso?» le dice «Dopo tutti questi anni, io e te, i migliori amici di sempre. Credi che la gente lo sappia? Lo sa che qui stanno passando due amici?».
Il 29 luglio 2007, Liv sente il bisogno di vederlo, le sembra quasi che la stia chiamando. Lascia tutto e vola a Fårö.
Quella stessa notte, Ingmar, si spegne per sempre.
Fonte: ELLE 2013
Una storia bellissima, dolorosa tanto, ma veramente bella.
RispondiEliminaUn bacione
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Che storia... non la conoscevo!
RispondiEliminabellissimo post!!!!
RispondiEliminaGrazie!
EliminaTanto dolore, ma anche tanto amore. Una bella storia, che lascia vagare la mente in molteplici riflessioni... grazie per avercela raccontata...
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