5 settembre 2013

S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche

Tra feste, lussuosi banchetti e vestiti alla moda, conosciamo la vita di una delle regine più famose della storia. La giovanissima principessa d' Austria viene data in sposa al futuro re di Francia Luigi XVI. L'impatto con la reggia di Versailles non è certo positivo," Tutto questo è ridicolo!  Tutto questo, madame, è Versailles" dice Marie Antoinette che inizialmente trova i protocolli di corte fin troppo rigidi. Così per sfuggire da quell'ambiente opprimente per una ragazza così giovane, si lascia facilmente conquistare dai privilegi e i vizi che una posizione come la sua porta. Tutto questo sfarzo è però costretto a cessare alle soglie della rivoluzione francese, il risveglio per la regina è brusco e tutt'altro che indolore.

Il film si potrebbe benissimo definire come diviso in tre parti: la prima si svolge interamente sulla condizione della protagonista, una futura regina imprigionata nelle stanze della reggia, bellissime alla vista ma pesanti da sopportare, nella seconda parte trova spazio in un certo senso la sensazione di libertà fuori da quelle stanze, lasciando che una fresca ventata di disordine, scompigli la rigorosa etichetta di corte prima della rivoluzione. La terza parte fa percepire allo spettatore, senza indugiare troppo, l'angoscia e il vuoto che ha lasciato quell'avvenimento che ha cambiato la storia della Francia.
Senza approfondire l'aspetto storico, la Coppola ci offre una versione in chiave pop del periodo d'oro a Versailles, di un'esistenza per certi versi tragica, vissuta superficialmente da una donna che ha comunque saputo farsi ammirare e invidiare in una corte nella quale non era bene accetta. Perchè quando le cose non vanno per il meglio, del sano shopping può fare la differenza.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/film/m/marie-antoinette-(2006)/citazione-83951?f=w:2156>

20 commenti:

  1. Non l'ho visto ma ho intenzione di farlo!
    Un abbraccio

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  2. Nonostante AMI tutto quello che riguarda, anche solo vagamente, la Rivoluzione Francese, Maria Antonietta e il suo consorte, non sono mai riuscita a vedere il film della Coppola. Un giorno spero di riuscire a recuperarlo!!

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  3. Grazie per avermi ricordato della presenza di questo (delizioso)film, che è stato, all'epoca, gettato via in un angolo! grazie lo recupererò al più presto ;)

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  4. un film cult, uno di quelli da avere in dvd!
    p.s.= ho visto "Il giardino delle vergini suicide" e ancora non ho capito se mi è piaciuto o meno ma sicuramente ha molti spunti interessanti... come tutti i film di Sofia Coppola!

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    1. La prima volta che ho visto il film mi ha lasciato la stessa sensazione, per questo ho dovuto vederlo una seconda volta e me ne sono innamorata.

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  5. Non fu Maria Antonietta a dire quella frase ma bensí chi fu regina prima di lei! :)
    Uno dei miei cult personali <3

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    1. Qua trovi tutta la veritá: http://it.m.wikipedia.org/wiki/Che_mangino_brioches!.

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    2. Sì sì conosco già la storia, comunque ormai è attribuita a lei anche se è un errore e se non sbaglio nel film viene specificato. Io ho riportato la frase proprio per questo non perchè credo che l'abbia realmente pronunciata Maria Antonietta ;)

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    3. Meraviglioso, infatti nel film lei dice di non averla mai pronunciata.

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  6. a me è piaciuto tantissimo, l'ho rivisto un sacco di volte e ogni volta coglievo un nuovo aspetto. ottima la fotografia, la sobrietà ci restituisce la noia della routine e la colonna sonora heavy metal accompagna l'euforia della trasgressione propria dell'adolescente.. un bell'8!

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  7. Dovrei riguardarlo, perchè la prima volta non sono riuscita a farmi un'opinione chiara sul film...

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  8. L'aspetto che mi piace di più di questo capolavoro è come Sofia Coppola sia riuscita a rendere estremamente moderno il tutto (anche grazie a colonne sonore).
    Bella recensione :)

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    1. Per quanto riguarda la colonna sonora la Coppola sa sempre il fatto suo

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  9. sembra un bel film, devo vederlo, qual'è il titolo esatto del film??

    Baci
    Alessia
    The New Art of Fashion

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  10. Un film davvero bello e particolare, tratto da una biografia particolareggiata e bella come un romanzo, quella di Antonia Fraser. E' la storia di una ragazzina data in sposa ad uno sconosciuto, intrappolata, come dicevi tu, in un'etichetta di corte asfissiante, rigida e vuota, che però cerca disperatamente di essere felice, malgrado i problemi del marito, dei quali tutti accuseranno lei, la mancata nascita di un'erede al trono per i primi sette anni di matrimonio, un marito che la ama, ma patologicamente timido e insicuro di sé, e alcune cattive compagnie che la inizieranno al gioco d'azzardo e ad ogni sorta di spreco in un momento in cui la maggior parte del popolo moriva di fame. E alla fine i figli tanto desiderati, l'amore di Fersen, una vita lontana dalla corte in un villaggio da favola dove mungere mucche con grembiuli di seta e cogliere fiori... alle porte del paradiso infuria la rabbia del popolo che le toglierà la famiglia e la vita. La Coppola si ferma all'abbandono di Versailles da parte della famiglia reale, l'inizio della rivoluzione, non va oltre gli ultimi bagliori di Versalles. Memorabile l'ultima frase della regina mentre lascia la reggia "Dico addio per sempre". Bellissimi i colori "caramella" usati dalla regista nella prima parte del film, che si contrappongono a quelli più morbidi e neutri della maturità, le esagerazioni delle parrucche e degli abiti della prima parte, contrapposta alla semplicità della seconda, lo shopping compulsivo e senza freni, che non aveva nulla di sano, contrapposto allo stile id vita quasi frugale della seconda parte. Per il personaggio di Fersen regista e truccatrice si sono ispirate ad Adam Ant. Adoro questo film.

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    1. Se si deve partire dalla biografia della Fraser, nota per le letture "peripatetiche" e confettosamente harmony dei suoi soggetti rispetto alla realtà delle cose, ed in più si decide di dare un taglio preppy-bimbominchios-modernista sia nelle scelte cromatiche che nei dialoghi e nelle interazioni dei personaggi, si dovrebbe cercare di osare di più sia a livello di riprese che di messa in opera. Invece se ti fai contagiare dal gattomortismo della tua protagonista e dalla letargia ottica del tuo direttore della fotografia, anche se sei Sofia Coppola c'entri in pieno un tiglio a 200 all'ora e ti dimentichi di dare ai passaggi chiave della narrazione il giusto spessore, saltando di palo in frasca e tagliuzzando scene da il Diavolo veste Prada. Risultato? Moscio per la recitazione, moscio per la trasposizione, pasticciato per la narrazione e disastroso per l'effetto che tutti chiamano "pop" per un paio di musiche messe a casaccio verso la seconda parte, ma che nulla ha a che fare con la definizione. Il peggiore della regista, in assoluto.

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  11. io l'ho visto e mi è piaciuto molto questo film, poi io adoro i film in costume
    Ti aspetto sul mio blog www.alessandrastyle.com
    Alessandra

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