31 marzo 2014

Lovednews

Ebbene sì, Gennie Garth e Tori Spelling tornano a lavorare insieme. Le avevamo lasciate anni fa nei panni di Kelly e Donna in Beverly Hills 90210 ma oggi le ritroviamo in tutt'altre vesti. La serie si chiama Mystey Girls e debutterà negli Stati Uniti il 25 giugno. Mystery Girls è ideata dalla Spelling e Shepard Boucher e seguirà le vicende di un'ex starlet, Kelly Charlie, ora diventata mamma e casalinga che vive in una bella periferia. La vita apparentemente ordinaria della donna subirà uno scossone quando si troverà a dover risolvere dei crimini con la sua ex collega Donna Holly ... cosa verrà fuori da questo incontro? Ai posteri l'ardua sentenza.

Ebbene sì, sembra che sia proprio in corso la Maleficent mania. Dopo il cosmetici Mac Angelina Jolie e Stella McCartney hanno lanciato una linea di abbigliamento per bambini ispirata appunto all'ultimo film Disney. La collezione si chiama «Maleficent by Stella McCartney Kids» e comprende otto modelli tra abiti ed accessori. L'idea di questa collezione nasce proprio durante le riprese del film, quando Stella McCartney ha visitato il set su invito di Angelina Jolie. I proventi delle vendite che spetterebbero all'attrice saranno devoluti all'SOS Children’s Village, un'associazione che si occupa di tutelare i diritti dei bambini. La Jolie non si smentisce mai!

Eccola qui, la nuova stagione sta finalmente arrivando: il 6 aprile sul canale HBO andrà in onda il primo episodio della quarta attesissima stagione (in Italia il 9 aprile su Sky Atlantic) del Trono di Spade. David Benioff, il creatore della serie, ha annunciato che questa stagione sarà in assoluto la più violenta di sempre, il che è tutto dire: tutti ricordiamo benissimo la scena in cui il pancione della moglie di Robb Stark veniva brutalmente pugnalato? Non oso immaginare qualcosa di più violento.
Altre novità? il matrimonio tra Joffrey (Jack Gleeson) e Margaery Tyrell si farà e sembra che questa sarà l'ultima volta in cui tutti i personaggi saranno insieme. Ritroveremo quindi vecchi personaggi ma anche tanti altri nuovi. 
A noi quindi non resta altro che attendere il 9 aprile. Se non avete ancora visto neanche un episodio, rimediate al più presto, è una bella serie che affascina anche chi non è appassionato del genere, ve lo assicuro!

29 marzo 2014

Icona del cinema: Angelina Jolie

Che sia bella è palese. Quello che però è emerso in questi ultimi anni è che Angelina non è solo una donna esteriormente bella ma lo è anche interiormente. Dopo un' infanzia non del tutto rosea come tutti potrebbero pensare, un passato difficile (anche a causa di alcune relazioni sbagliate), oggi sembra aver trovato una sua stabilità nel lavoro ma soprattutto nella vita privata, tra i sei figli e il marito. Ha saputo affrontare le critiche del passato a viso aperto ed è stato esattamente in questo modo che ha affrontato il rischio di una grave malattia.

La prima cosa che viene in mente quando si fa il suo nome probabilmente è proprio il fatto che sia una donna
bellissima ma Angelina con il tempo ha saputo migliorare le sue qualità d'attrice e al tempo stesso dedicarsi seriamente alla regia. Produttrice cinematografica, doppiatrice e vincitrice di svariati premi tra cui due Oscar, la Jolie è anche impegnata sul piano sociale ed umanitario: da anni è ambasciatrice dell' UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees) una missione che non ha mai sottovalutato e neanche sfruttato per migliorare la sua immagine pubblica, come fanno molti altri colleghi.

Inizia a recitare molto presto, la sua prima apparizione sul grande schermo è a fianco di suo padre in Cercando di uscire, quando lei aveva solo sette anni. Seguono anni nel mondo della moda, un lavoro che la porta a viaggiare moltissimo, anche in Italia (protagonista del videoclip di Antonello Venditti Alta Marea). Detta così potrebbe sembrare una storia come tante altre: figlia d'arte, dopo la moda si cimenta seriamente nella recitazione. Ma Angelina Jolie ha attraversato periodi veramente bui e difficili: la perenne emarginazione e le prese in giro durante gli anni di liceo sono probabilmente i fattori che scatenano l'inquietudine e la voglia di trasgredire che si porterà dietro per gran parte della sua vita. A quindici anni è una dark che vuole diventare un necroforo e che pratica l'autolesionismo. 
Angie è una che crea scalpore e fa parlare di se: si dichiara apertamente bisessuale, atea e durante la notte degli Oscar del 2000 si dichiara innamorata di suo fratello. Scoppia uno scandalo quando si baciano sulle labbra. I pettegolezzi su di loro sono molti. Si arriva a parlare di un presunto rapporto incestuoso tra i fratelli. Ovviamente, sempre smentito dall'attrice.
Seguono due matrimoni (brevi) in pochi anni. La Jolie fa parlare ancora una volta di se in negativo, a causa del rapporto che la lega a Billy Bob Thornton ... la relazione ruota attorno ad alcuni patti di sangue. 
La svolta professionale arriva con il ruolo della sociopatica Lisa Rowe in Ragazze interrotte, ruolo che le fa vincere il primo Oscar come miglior attrice non protagonista. La svolta positiva della sua vita arriva però con Mr. and Mrs. Smith, non tanto per il film (che non è neanche uno dei migliori in cui lei ha recitato) ma quanto per il fatto che sul set incontra e s'innamora di quello che oggi è diventato suo marito, Brad Pitt. Nasce una delle coppie più belle e seguite di Hollywood: Brangelina.

Lo scorso anno Angelina torna a far parlare di se, quando annuncia al mondo intero di essersi sottoposta ad una mastectomia preventiva, dopo aver scoperto di avere alte probabilità di contrarre un tumore al seno. Tutti ne parlano, il Time le dedica la copertina per essere riuscita a portare all'attenzione pubblica un argomento tanto delicato «Cancro è ancora una parola che mette paura e produce un profondo senso di impotenza. Ma oggi, attraverso un’analisi del sangue è possibile sapere se si è altamente predisposti al cancro alla mammella e alle ovaie, e agire di conseguenza. [...] Mi rivolgo a tutte le donne che stanno leggendo queste righe: spero che ciò vi serva per farvi un’opinione. Desidero incoraggiare ogni donna, specialmente quelle che hanno una storia familiare di cancro al seno o alle ovaie, a cercare le informazioni e i medici che possano aiutare loro a fare la scelta migliore».
Oggi ha raggiunto la serenità che cercava da tanto. Ora attendiamo di vederla nuovamente sul grande schermo con Maleficent, più bella e affascinante che mai. Accanto a lei, nel ruolo della Principessa Aurora, la figlia Vivienne.

28 marzo 2014

La citazione del venerdì




«È notte ed è molto tardi. Qualcuno qui attorno sta suonando la vie en rose, è la maniera francese per dire: "sto guardando il mondo con degli occhiali colorati di rosa" ed è esattamente quello che provo io adesso.

Ho imparato tante cose qui ... non solo a cucinare, ma una ricetta molto più importante: ho imparato a vivere. Ho imparato ad essere qualcosa di questo mondo che ci circonda, senza stare lì in disparte a guardare. Stai pur certo che ormai non la fuggirò più la vita, e neanche l'amore».

Dal film - Sabrina

26 marzo 2014

Come neve al sole

«Se i vostri sentimenti sono gli stessi di Aprile ditelo ora. Il mio affetto ed i miei desideri sono immutati. Ma una Vostra parola mi farà tacere per sempre. Se invece i Vostri sentimenti fossero cambiati devo dirvelo Mi avete stregato anima e corpo e Vi amo, Vi amo, Vi amo e d'ora in poi non voglio più separarmi da voi».

Ora ditemi voi come si fa a non sciogliersi come neve al sole davanti a certe parole? Anche la più acida, antipatica, fredda e cinica delle donne non potrebbe far altro che capitolare davanti a lui ... lo sappiamo tutte benissimo che in realtà Mr. Darcy non esiste, che di uomini come lui non ce ne sono, che dichiarazioni come questa sono più uniche che rare e che bisogna essere realiste nella vita. Ma ogni tanto concedersi certi film zuccherini fa bene allo spirito ... quando ce vò, ce vò!

25 marzo 2014

La guerra delle due isole

«Mister Rossellini, ho visto i suoi film Roma città aperta e Paisà, e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un'attrice svedese che parla molto bene l'inglese, non ha dimenticato il tedesco, non riesce a farsi capire bene in francese e in italiano sa dire soltanto "ti amo", sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei».  Ingrid Bergman

Roma, 7 maggio 1948. Il giorno prima del suo quarantaduesimo compleanno Rossellini riceve questa lettera. A scriverla è Ingrid Bergman, l'attrice del momento. In quel periodo Rossellini aveva intrapreso una relazione con Anna Magnani, la più grande attrice italiana di sempre, ma anche una donna molto complicata e difficile da gestire. Si erano conosciuti sul set di Roma città aperta, quando Anna aveva 37 anni ed era alla disperata ricerca di un film in cui potesse interpretare una donna non più giovane e brutta e questa per lei era proprio l'occasione che cercava da tanto. Ad unirli è un dolore condiviso: Rossellini ha da poco perso un figlio mentre la Magnani ha scoperto da poco che, a causa di una malattia, il suo  unico figlio avrebbe perso l'uso delle gambe nel giro di poco tempo. 
Il loro amore dura pochi anni, tutti turbolenti e tormentati tanto da far abituare il personale dell'Hotel Excelsior (vivevano lì la maggior parte del tempo) alle loro sfuriate. «Esci fuori, esci fuori da lì sotto che te devo menà» grida la Magnani a Rossellini che si era nascosto sotto il letto. L'ennesima lite? sì e no. Rossellini aveva appena ricevuto la lettera della Bergman e si era deciso a volare immediatamente verso Londra dove l'attrice svedese stava girando un film con Hitchcock. 
Da quel primo incontro ne seguono altri, Parigi, New York, Los Angeles. Tra loro c'è feeling e non fanno niente per nasconderlo. Rossellini le propone una parte nel suo nuovo film, Stromboli, senza però dire che quella stessa parte era stata affidata precedentemente alla Magnani.
Ingrid lo invita ad una festa come ospite d'onore. Era presente tutta Hollywood: Gary Cooper, Bette Davis, Frank Capra ... ma ai due non interessa gran che. Si appartano spesso e sorridono molto. Il danno è fatto. Un anno dopo quella festa nasce Robertino. 
Per la Magnani non c'è più la minima speranza. Quando la notizia giunge alla produzione che doveva lavorare con Rossellini per girare Stromboli fanno una cosa del tutto inaspettata: mollano il regista italiano per scritturare  un regista tedesco per far interpretare ad Anna quel ruolo che le era stato ingiustamente rubato. Le riprese si svolgono nell'isola eoliana adiacente. Ha inizio quella che passerà alla storia del cinema come la guerra delle due isole: a Stromboli la troupe di Rossellini con la Bergman e a Vulcano quella della Magnani.
Tutti i giornali italiani e non, seguivano con estremo interesse la vicenda, tutti erano curiosi di scoprire chi avrebbe terminato prima le riprese, tutti aspettavano il momento il cui la Magnani avrebbe incontrato la Bergman.
In America scoppia un vero e proprio scandalo: da donna perfetta, bella e pura a fedifraga irrispettosa «l’apostolo della depravazione di Hollywood» ... sì perché l'attrice era ancora legalmente sposata. Il caso arriva addirittura nel senato americano dove viene definita senza tanti giri di parole una "potente distillatrice del male e cultrice del libero amore".
Ai botteghini però vince nettamente Stromboli e durante una conferenza stampa alla Magnani viene nuovamente rubata la scena dalla Bergman: nasce Robertino e tutti i giornali se ne occupano.
Sconfitta, tradita e amareggiata la Magnani si prende la sua rivincita nel 1955, quando non solo vince l'Oscar, ma viene a conoscenza della fine del matrimonio tra Rossellini e la Bergman ... ça và sans dire "chi la dura la vince".

24 marzo 2014

Lovednews

Se siete delle nostalgiche dei pomeriggi passati sotto una copertona, davanti ad un vecchio cartone Disney, ma al tempo stesso delle amanti del cinema di Sofia Coppola, questa notizia potrebbe rappresentare per voi l'inizio dell'evento cinematografico che stavate aspettando. Probabilmente ne avrete già sentito parlare ma per chi ancora non sa niente è giusto specificare: sembra che Sofia Coppola sia in trattative per portare sul grande schermo la Sirenetta. Secondo il sito Deadline.com inizialmente si pensava ad una possibile regia di Joe Wright che però ha rifiutato. Caroline Thompson invece si occuperà della sceneggiatura; se il nome non vi dice niente basti solo ricordare che è stata sceneggiatrice per Edward mani di forbice.

Ve la ricordate? Lei è Jem protagonista della serie animata Jem and the Holograms che racconta le avventure di Jerrica che dopo aver ereditato una casa discografica in rovina, grazie all'aiuto di Energy, si trasforma in Jem, una bellissima e talentuosa popstar.  Jon M. Chu ha avviato un adattamento cinematografico di questa serie producendo la pellicola in maniera del tutto alternativa. Se siete interessati a partecipare qui troverete il video di presentazione.

Come sarebbero Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Patrick Swayze o Zach Galifianakis completamente tatuati? È quello che hanno immaginato gli autori di Shopped Tattoos, che hanno dato vita ad una serie di ritratti e fotomontaggi davvero molto divertenti. Se siete curiosi di scoprire quali altre celebrità hanno "tatuato" potete cliccare qui

22 marzo 2014

L'attrice del giorno: Keira Knightley

Ha sempre saputo qual'era la sua strada. A tre anni la piccola Keira (che in celtico vuol dire "scura di capelli") chiede ai genitori un regalo molto particolare: un agente.Una richiesta che potrebbe suonare strana da parte di una bambina così piccola anche se in realtà i genitori non erano del tutto impreparati a questa possibilità dato che il padre, Will Knightley, è un attore e la madre, Sharman MacDonald, è una sceneggiatrice. 
Determinata da sempre, questa caratteristica ha aiutato l'attrice a superare molti ostacoli, compresa la dislessia  che le crea molti problemi a scuola (fino all'adolescenza ha dovuto indossare degli occhiali speciali per poter leggere).
Elegante, dal fascino tenebroso, di una bellezza che divide: o la si ama o la si odia. Zigomi alti, occhi scuri come la notte e un fisico esile a tal punto da destare sospetti e accuse sulle sue abitudini alimentari ... ovviamente lei ha sempre smentito tutto «Il solo pensiero di una dieta mi fa venire voglia di patatine e gelati. E odio andare in palestra. Non lo sopporto».
Grazie alla sua somiglianza con Natalie Portman ottiene un ruolo  nel film Star Wars anche se è solo con la saga Pirati dei Caraibi che ottiene il successo mondiale, un momento particolarmente bello anche se complicato «Il successo del primo Pirati dei Caraibi mi ha messo in crisi, non avevo ancora 20 anni e mi ha creato più problemi che vantaggi. Non potevo uscire con i miei amici, andare a un concerto né a una festa come facevano tutti i miei coetanei. Se mettevo il naso fuori c'era sempre una folla di persone attorno a me. Ho reagito con un eccesso di prudenza e introversione». Da quel momento ha smesso di leggere le riviste e
ammette di avere molta paura quando è inseguita dai fotografi. Forse anche per questo oggi ha deciso di rilassarsi di più, accettando meno ruoli per dedicarsi alla sua vita privata «Ho lavorato ininterrottamente fino ad ora e adesso comincio a stancarmi. Non voglio più vivere così, ho deciso di passare più tempo con James e le persone che amo [...] con questo non dico che smetto di recitare ma che diminuirò i miei impegni lavorativi: non farò più di due film l'anno».

I ruoli in costume sono quelli che le portano particolare fortuna: è stata Ginevra in King Arthur (si è preparata per mesi per questo ruolo allenandosi duramente), Elizabeth Bennet in Orgoglio e Pregiudizio, ha vissuto negli anni trenta in Espiazione, è stata una moglie devota in Seta e una disperata ne La Duchessa. Tutti ruoli che hanno fatto emergere la sua parte più femminile, nascosta nella vita reale (si considera un vero maschiaccio).
Il suo aspetto androgino conquista Karl Lagerfeld che nel 2007 la sceglie come testimonial del profumo Coco Mademoiselle di Chanel e come protagonista del suo cortometraggio su Coco Chanel. Ruoli che la fanno diventare ben presto icona di stile. Keira ha la grande capacità di saper interpretare abiti e accessori in maniera particolare e sempre molto personale. Se nel privato preferisce mantenere uno stile mascolino sul red carpet si trasforma completamente, preferendo look romantici e sofisticati.

E se nell'ultimo spot di Chanel dimostra che in amore vince chi fugge nella vita privata adora essere una donna sposata «Pensavo che sposarsi significasse entrare in una gabbia. Non mi sarei mai immaginata che un uomo sarebbe riuscito a portarmi sull'altare. Oggi invece scopro che è bellissimo: tra me e James c'è un rapporto solido e chiamarci marito e moglie lo rafforza giorno dopo giorno!».

20 marzo 2014

Take the dress

Andiamo al cinema, ci lasciamo coinvolgere dalla trama, amiamo e odiamo i personaggi e talvolta adoriamo anche i loro vestiti. Ma quali sono gli abiti che le dive di Hollywood ruberebbero alle colleghe del passato?
Angelina Jolie
Gli abiti di Diane Keaton in Io & Annie
«La Annie Hall di Diane, con la sua giacca maschile e femminile, i cappellini, gli stivaletti portati con le gonnellone lunghe. Tutte abbiamo cercato d'imitarla senza riuscire ad essere come lei. Con quel suo abbigliamento ha creato per tutte noi uno stile eterno e glielo dico sempre quando le parlo, chiamandola un po' Annie un po' Diane: perché per me sono la stessa persona».

Michelle Williams
L'abito di Elizabeth Taylor ne La gatta sul tetto che scotta
«La scollatura è profonda, ma pudica per il drappeggio a piccole pieghe della seta. Quel vestito diceva davvero tutto».

Charlize Theron
L'abito di Audrey Hepburn in Sabrina
«Il vestito di Audrey Hepburn disegnato da Edith Head e Hubert Givenchy. Bianco, prezioso: è un gioiello di grazia, come i guanti bianchi che lo accompagnano».

Dakota Fanning
L'abito di Kate Winslet in Titanic
«Sono cresciuta sognando con Titanic e trovo splendido ancora adesso in vestito in chiffon di Kate Winslet con le fasce trasversali di lustrini. Quello del ballo, con la scollatura quadrata e le maniche corte. Volevo che la mamma me ne comprasse uno uguale, ma ero decisamente troppo piccola per quel modello!».

Gwyneth Paltrow
L'abito di Marilyn Monroe in Gli uomini preferiscono le bionde
«Il vestito rosa di Ralph Lauren della notte che ho vinto l'Oscar ricordava quello di Marilyn in Gli uomini preferiscono le bionde. Era così sexy, ma anche classico e unico, disegnato dal geniale costumista Travilla. Ho sempre adorato quel vestito e mi sono tanto divertita alla mostra sugli abiti cinematografici del Victoria & Albert di Londra».

Amanda Seyfied
L'abito di Grace Kelly in Alta società
«La mia passione è guardare i film del passato con il mio cane. Adoro il vestito di Grace Kelly in Alta società con Frank Sinatra. Tutti i vestiti di Grace in quel film sono da copiare, ma quello di chiffon con una fascia di applicazioni che parte dal corpetto e scende sino alla gonna è uno dei più eleganti mai visti al cinema. Semplicemente perfetto».

E voi, quale rubereste?

19 marzo 2014

Auguri babbo

È sempre l'ultimo a tornare a casa la sera, ti ha insegnato ad andare in bicicletta tenendoti in equilibrio dal sellino per non farti cadere, ti ha abbracciato quando ne avevi bisogno ma ha anche saputo mantenere la distanza quando necessario, perché sa quanto i "no" possano essere importanti. 
Era li accanto a te il giorno del diploma e della laurea, era li ad ogni festa o compleanno, con la macchina fotografica sempre in mano, pronto ad immortalare ogni momento ... forse è per questo che di foto con lui ce ne sono così poche. 
Ti ha insegnato a guidare, a farti rispettare, a pensare con la tua testa. Ti ha insegnato quali sono le cose che contano davvero nella vita.
È quello con cui ti scontri più spesso e in maniera più dura, è l'uomo severo e tutto d'un pezzo ma anche il ragazzo spigliato e burlone che osservi attraverso le foto di tanti anni fa ... quasi dispiace non averlo potuto conoscere prima. È lui che ti guarda le spalle anche quando credi di essere completamente solo, sai che c'è anche se non lo vedi.

Coraggiosi, importanti, presenti anche se non sempre fisicamente, oggi si festeggiano i papà, che spesso diciamolo, vengono messi in secondo piano rispetto alla figura della mamma.
Di padri il cinema ne ha raccontati tanti, tutti diversi ed ugualmente importanti, proprio come nella vita.

T e n a c i  - come in Ladri di biciclette
Commuovente nella scena in cui, ormai allo stremo, Antonio (il padre) e Bruno (il figlio) si concedono un vero e proprio "pasto da signori" con l'amara consapevolezza (quella di Antonio) che senza la bicicletta che gli è stata rubata, perderà il lavoro e quindi la sicurezza di poter mantenere la sua famiglia.

R e s p o n s a b i l i - come in Kramer contro Kramer
Dopo essere stato lasciato dalla moglie, Ted si ritrova completamente solo nel dover gestire il lavoro e Billy, suo figlio. Una situazione difficile che però ha un risvolto positivo: finalmente ha la possibilità di costruire un vero legame con il figlio e quindi di cambiare completamente la sua visione della vita.

O r g o g l i o s i - come in Stanno tutti bene
Per quanto possa essere conflittuale, complicato e difficile il rapporto con il proprio genitore sarete sempre il suo più grande motivo di vanto, proprio come per Matteo, un uomo siciliano che una volta rimasto vedovo, decide d'intraprendere un viaggio lungo l'Italia per poter far visita ai propri figli ed assicurarsi che stiano davvero tutti bene.

C a p a r b i - come in Mrs. Doubtfire
La cosa più brutta che si possa fare ad un padre abituato a condividere ogni momento della giornata con i propri figli è sicuramente costringerlo ad allontanarsi da loro. Questo è quello che si trova a dover affrontare Daniel in seguito alla separazione dalla moglie. Ma i padri si sa, per i figli sarebbero disposti a tutto, persino a camuffarsi da tata inglese per non dover sottostare alle stupide condizioni dettate da un giudice troppo cinico per capire un amore senza confini come questo.

C o r a g g i o s i - come in La ricerca della felicità
Perdere il lavoro, la casa e la moglie ma non la speranza e la voglia di lottare. Questo è quello che accade a Chris che rimasto solo con il figlio e senza fissa dimora, decide di fare quella che potrebbe essere definita una pazzia: uno stage non retribuito al termine del quale il posto di lavoro non è garantito. 
Grazie alla presenza del figlio Chris riesce a farsi coraggio e con determinazione a realizzare quello che sembrava essere solo un sogno.

D i s p o n i b i l i - come in Billy Elliot
Riuscire ad accettare che il proprio figlio intraprenda una strada lontana anni luce dalle aspettative non dev'essere una cosa semplice ed è proprio questo che Billy chiede a suo padre. Solo dopo aver trovato il figlio a ballare con un amico e aver visto con i propri occhi la sua determinazione, il padre lo asseconda, mettendo da parte le proprie idee e convinzioni  ... è pronto a cambiare per lui, solo per lui.

S t r a o r d i n a r i - come ne La vita è bella
Solo un amore smisurato come quello di Guido nei confronti del piccolo Giosuè poteva trasformare un'orrenda e drammatica vicenda come quella dei campi di concentramento nazisti in un gioco a premi. A regalarci un personaggio come questo non poteva che essere il grandissimo Roberto Benigni in una delle sue più belle interpretazioni.
Per me il padre più incredibile e meraviglioso che il cinema abbia mai raccontato. Incredibile e meraviglioso come tutti i nostri papà babbi.
Auguri!

18 marzo 2014

All you need is love. Le coppie più belle del cinema

«I ragazzi che si amano si baciano in piedi. Contro le porte della notte. E i passanti che passano li segnano a dito. Ma i ragazzi che si amano, non ci sono per nessuno ed è la loro ombra soltanto che trema nella notte, stimolando la rabbia dei passanti. La loro rabbia, il loro disprezzo, le risa, la loro invidia.
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno, essi sono altrove, molto più lontano della notte, molto più in alto del giorno, nell'abbagliante splendore del loro primo amore».

Amélie & Nino - Le Fabuleux Destin d'Amélie Poulain
«Senza di te, le emozioni di oggi sarebbero la pelle morta delle emozioni passate».

Amélie è una ragazza che ama i piccoli piaceri della vita come rompere la crosta della Crème brûlée, lavora in un bar ed è una vera sognatrice, proprio come lo è Nino, un ragazzo dall'aria buffa e tenera che ama collezionare fototessere abbandonate. Tra due individui simili non poteva che nascere una storia d'amore altrettanto bizzarra e adorabile che ruota attorno al mistero e al gioco.

Elizabeth & Jeremy - My Blueberry Nights
«Chissa che ricordo ti lega a me ... la ragazza della torta ai mirtilli o quella dal cuore a pezzi».

Dopo aver concluso per sempre una relazione, Elizabeth trascorre molte notti nel caffè di Jeremy nella speranza di poter rivedere il suo ex fidanzato. Ciò non avviene, ma paradossalmente si ritrova a stringere un rapporto intimo proprio con il proprietario del bar. Quando Elizabeth decide di partite in cerca di se stessa, tra i due inizia una lunga corrispondenza che, insieme alla lontananza, non farà altro che rafforzare il loro legame.

Emly & Cal - Crazy Stupid Love
« Ho incontrato la mia anima gemella quando avevo 15 anni e l'ho amata ogni minuto di ogni giorno, da quando le ho comprato quel cono menta e cioccolato. L'ho amata quando ha messo al mondo i miei tre magnifici figli, l'ho amata anche quando l'ho odiata. Non so se le cose si aggiusteranno, non so che succederà, mi dispiace Robbie questo non posso dirlo, ma posso prometterti una cosa: non smetterò di provarci ... perché quando si trova la persona giusta, non ci si arrende mai!».

Cal si sente un uomo fortunato fino a quando Emily, dopo anni di matrimonio, chiede  il divorzio. Per Cal è un fulmine a ciel sereno. Totalmente incredulo e spaesato, si ritrova a vivere una sorta di seconda giovinezza. Ma niente può cancellare dalla sua mente tutti gli anni di matrimonio e amore con Emily, 
quindi decide di non rinunciare e combattere per lei, per loro.

17 marzo 2014

Vorrei vivere in un film di Wes Anderson

Il disturbo di Wes Anderson, meglio conosciuto come sindrome W.A. era una patologia non molto diffusa fino a qualche anno fa e per questo sottovalutata e di scarso interesse pubblico. Oggi invece le persone affette da questa sindrome sono in continuo aumento. Tutte le autorità in campo medico sono in allerta e i sistemi sanitari ancora non del tutto preparati. Io ne sono felicemente affetta da un paio di anni. 

Chiaramente la sindrome di W.A non fa discriminazione alcuna e colpisce a prescindere dalla classe sociale, dall'età, dal sesso e dalla professione, anche se in effetti i lavori creativi e in particolare il mondo della moda sembrano essere le vittime predilette. Vogliamo parlare del servizio fotografico su Grazia France? Palesemente ispirato a Margot Tenenbaum, un personaggio che di stile ne ha da vendere ... ma questo lo sapevamo già.
Orka Kiely invece, per la sua collezione primavera estate 2014, si è ispirata a Suzy Bishop di Moonrise kingdom, con i suoi abiti color pastello dal sapore vintage, i calzettoni bianchi e una tracolla da portare sempre con se.

Wes Anderson è un regista che si ama o si odia, non ci sono vie di mezzo. I suoi film mettono in azione un mondo chiuso, apparentemente inaccessibile, fatto di dinamiche interne che seguono delle proprie regole. È un universo tanto caotico quanto colorato molto vicino al gioco dei bambini. 

"Vorrei vivere in un film di Wes Anderson: inquadrature simmetriche e poi partono i Kinks. 
Vorrei l'amore dei film di Wes Anderson, tutto tenerezza e finali agrodolci.

E i cattivi non sono cattivi davvero. 
E i fratelli non sono nemici davvero. 
Ma anche i buoni non sono buoni davvero, proprio come me e te".

15 marzo 2014

L'attrice del giorno: Emily Blunt

Ha lavorato in una delle pellicole più amate dal pubblico femminile rubando la scena alla protagonista, riesce a tenere il palco anche a fianco di una delle attrici più brave di Hollywood come Meryl Streep, è stata una grande regina e ha sedotto Matt Damon nel bagno degli uomini in una scena de I Guardiani del destino.
Bianca come il latte, capelli scuri che risaltano i suoi grandi occhi verdi, da brava inglese ha contegno nei gesti e una postura da invidiare, una carriera in ascesa e molta sicurezza in se. 
Della bambina timida e balbuziente non è rimasta traccia alcuna, grazie soprattutto alle recite scolastiche che, oltre a far scomparire questo problema, le hanno fatto scoprire la sua vera passione: la recitazione.
La moda e un personaggio acido e antipatico le hanno dato la grande occasione della sua vita, lei l'ha colta e ne ha fatto tesoro, tanto che oggi la sua Emily de Il diavolo veste Prada è uno dei personaggi più amati di sempre anche se, di quell'esperienza, ricorda soprattutto una cosa «Morivo di fame, mi volevano magrissima».
Sexy lo è e lo dimostra anche nello spot girato per Yves Saint Laurent nel quale, sulle note di Mozart, sfida un temibile leopardo per poter raggiungere l'essenza. Ma lei non ama esser definita così, più che sexy si sente determinata ed ironica, consapevolmente bella ma non per questo sensuale. Non è la bellezza quello che cerca Emily, sia nel lavoro che nella vita privata. Sposata con John Krasinski a Cernobbio nel 2010, confessa di avere un vero e proprio debole per l'Italia e in particolare per Firenze, città che l'ha colpita così tanto da pensare di trasferirsi definitivamente, anche solo per potersi allontanare dall'industria hollywoodiana «A Los Angeles sto bene anche se, ogni tanto, mi manca una città dove poter semplicemente camminare».
Adora fare immersioni, le serate a base di musica e cibo italiano, i Martini vodka e l'odore del legno di sandalo. Ama ritagliare del tempo per fare solo ciò che la far stare bene e non è assolutamente preoccupata di poter perdere il successo «Non credo nelle strategie, non puoi affidarti ad Hollywood, ti mangia vivo. Non sopporto chi parla di questo mestiere come se fosse "la macchina dello spettacolo" a manovrarli. Quello che ottieni è frutto delle tue scelte. Io ho una sola regola: fare le cose che mi piacciono». 
Ha molti progetti in cantiere ma nessuna intenzione d'infrangere questa piccola regola che si è data. Le piacciono i piccoli piaceri della vita come una fiorentina ben cotta accompagnata da un bicchiere di Chianti ... come darle torto?

14 marzo 2014

Tutti pazzi per Rose - l'America per gli affari, la Francia per l'amore

In preda alla nostalgia dovuta dalla mancanza di Parigi, ho voluto assecondare questo mio stato d'animo con un film che mi ricordasse questa bellissima città. Tutti pazzi per Rose era esattamente quello che cercavo: costumi anni cinquanta, una storia leggera e gradevole e ovviamente una Parigi retrò.
Ma procediamo con ordine: Rose Pamphyle vive in una cittadina in provincia della Normandia. Il suo futuro è già scritto: promessa sposa al figlio del meccanico e una vita da casalinga con prole al seguito. Come tutte le ragazze del paese sogna una vita diversa e di diventare una segretaria. Ma Rose non è come tutte le altre, lei non si limita a sognare ma decide di prendere in mano la sua vita, di svegliarsi e di fare qualcosa per ottenere ciò che vuole. 
Anche se è nata in un contesto sociale piuttosto arcaico, Rose è una ragazza estremamente moderna, tenace e in cerca dell'emancipazione. 
Decide di partire alla volta di Parigi, forte del fatto di essere bravissima nel battere velocemente i tasti della macchina da scrivere. Una qualità da non sottovalutare se si vuol diventare segretaria.
A Parigi conosce Louis proprietario di un ufficio di assicurazioni. Il talento della ragazza non tarda ad emergere e così inizia per Rose una nuova avventura: partecipare ai campionati regionali di dattilografia.
Una commedia romantica dai colori pastello e dal sapore tipicamente francese e vintage. Tutti pazzi per rose è chiaramente un omaggio al cinema americano anni 50' (e fortunatamente non una sua imitazione) nel quale ritroviamo tante delle caratteristiche dei film dell'epoca, quelli che resero un'icona Audrey Hepburn, senza però dimenticare un tocco contemporaneo.
Sicuramente la storia che viene raccontata è frivola e prevedibile, il lieto fine è assicurato così come la storia d'amore tra i protagonisti. Ma tutti questi elementi non penalizzano in alcun modo la visione, i minuti scorrono via velocemente e non si può che rimanere incantati da certe atmosfere, dalle gonne vaporose, dai colori allegri e soprattutto della protagonista, una ragazza un po' timida, goffa ed impacciata che alla fine dei giochi mixa perfettamente sensualità e malizia all'ingenuità e l'ironia tipica di certe commedie. Impossibile quindi non ripensare alla Sabrina di Audrey, con quella frangetta che incornicia un ovale perfetto, quegli abiti fru fru, quegli occhioni da cerbiatta e il sorriso furbetto, che ci rende un po' tutti pazzi per Rose.

12 marzo 2014

Ti rubo uno scatto - fotografie oltre la pellicola

Quello del cinema è un mondo affascinante, ricco di arti e mestieri che si uniscono per lavorare ad uno stesso progetto, un unico obiettivo. Ma per chi aspetta con trepidazione di potersi sedere sulla poltrona rossa e poter finalmente godere del film tanto atteso, diventa allettante l'idea di poter sbirciare nel dietro le quinte. 
A rubare attimi ed immagini dal set ci pensano i fotografi di scena. Sono loro che con i loro scatti ci mostrano cosa succede sul set, quando i riflettori sono spenti e gli attori possono dedicarsi qualche minuto di riposo. Il loro compito è quello di lavorare nell'ombra per poter fermare un istante, un'espressione, un attimo di vita che altrimenti andrebbe perso, nell'immobilità della pellicola.

Un ruolo che spesso passa inosservato, trascurato a tratti sottovalutato nonostante il fatto che abbia regalato al cinema italiano ed internazionale scatti che sono passati alla storia. 
Lavorare fuori dalle luci della ribalta permette ai fotografi di scena di potersi allontanare completamente dalle direttive del regista e del direttore della fotografia mantenendo uno sguardo indipendente da tutto e da tutti, diventando così una sorta di narratore di storie mai scritte, di amicizie, incomprensioni e tensioni, una testimonianza volta a mostrare anche la complessità della vita sul set.
Ma il valore di queste fotografie non è solo quello di poter raccontare il dietro le quinte di un set. Si rivelano fondamentali anche per le produzioni cinematografiche in quanto volte a mantenere viva l'attenzione dei giornali e del pubblico sul film. Un mezzo tramite il quale ottenere maggiore pubblicità e visibilità che nasce molti anni fa e che trova in Italia alcuni dei suoi più importanti esponenti. Tra questi vorrei ricordare Mario Tursi, adorato da Visconti, che ha lavorato tra i tanti anche con Pasolini e Troisi. Emilio Lari, un uomo che ha amato profondamente la sua professione soprattutto perché gli permetteva di poter lavorare con grandi artisti - da Francis Ford Coppola ne Il padrino a Fellini ne L'intervista e De Sica - e di poterli raccontare in una veste inedita «È un mestiere molto divertente e come diceva mio padre, è sempre meglio che andare a lavorare! Non si diventa ricchi, ma fa vivere bene. Il segreto per diventare un buon professionista è essere invisibili sul set, essere più discreti possibile. Ed esasperare ciò che si fa. Cioè far sembrare quello che fai il doppio di quello che hai fatto».
Stili, film e vite completamente diverse che hanno celebrato la settima arte con fotografie che oggi rappresentano molto di più: la memoria nel tempo.


10 marzo 2014

La bella e la bestia: 5 buoni motivi per vedere il film

Al cinema in questi giorni La bella e la bestia Christophe Gans fortunatamente si discosta quasi del tutto dalla versione Disney, lasciando allo spettatore il piacere di scoprire la storia con qualche colpo di scena. Ma non aspettatevi niente di avvincente, perché questa è una pellicola che promette bene dal trailer ma che conferma poco durante la visione.
Tutto da buttare? Sicuramente no, ecco quindi cinque buoni motivi per scegliere questo film tra i tanti in sala:


  1. Ovviamente lui, il non bello ma sempre affascinante Vincent Cassel che migliora ogni anno che passa ... un po' come il buon vino.
  2. I costumi sono a dir poco spettacolari, meravigliosi, teatrali, lasciano a bocca aperta, soprattutto quelli destinati alla bella protagonista. Abiti che stupiscono ed incantano come pochi altri.
  3. La scenografia è incantevole e realizzata magistralmente, tanto bella e curata quanto deludente la realizzazione della bestia.
  4. Se siete in vena di romanticherie è il film che fa al caso vostro: romantico e mieloso senza dimenticare un tocco erotico ... non correte con la fantasia, ho detto un tocco!
  5. Nonostante i molti difetti è un film che riesce a strappare qualche sorriso e di questi tempi non mi sembra poco.

7 marzo 2014

Programmi tv vergogna

Non guardo molto la televisione e non perché come si potrebbe immaginare sono una snob, ma semplicemente perché non trovo programmi in grado d'interessarmi veramente (a parte qualche piccola eccezione) così, mentre faccio zapping da un canale all'altro mi trovo spesso a criticare programmi e serie tv. Il punto è che proprio io che oggi critico tanto, in passato ho dato il peggio di me, guardando programmi televisivi che di sano, intelligente e sensato avevano poco. Su iniziativa di Pensieri cannibali, stilo qua la mia personalissima lista dei programmi tv vergogna. Se vi va di partecipare scrivete un post o commentate sotto il mio.

10. Balliamo e cantiamo con Licia
Andava in onda su Italia 1 ed era una serie ispirata al cartone animato Kiss me Licia (che ovviamente adoravo). Durata quanto un gatto in autostrada, come direbbe Simona Ventura, ha dato vita ad un'altra perla della tv italiana Arriva Cristina. A mia discolpa posso dire che ero piccola, inconsapevole e innocente non so bene cosa mi piacesse di questa roba qua ma non perdevo mai neanche una puntata. 

9. Furore
Era un programma tv che andava in onda su Rai 2 condotto da Alessandro Greco. Ogni puntata si apriva con un balletto piuttosto orrendo eseguito da un gruppo di ballerine sempre meno vestite ad ogni puntata. Durante la trasmissione due gruppi di Vip (maschi contro femmine) si sfidavano in una gara a colpi di karaoke. 

8. Project Runway
Siamo approdati in terra talent. Questo so che ha riscosso particolare successo tanto da arrivare quest'anno anche nel nostro paese. I concorrenti si sfidano per cercare di creare il vestito migliore osteggiati però dai limiti di tempo, budget, tema e materiali che non sempre facilitano la riuscita del progetto. Ovviamente al termine del tempo prestabilito gli abiti e quindi i concorrenti saranno giudicati da una giuria tramite un defilé. 

7. Saranno famosi
Non credo di dover commentare il programma, lo conoscete tutti più o meno. Posso solo dire che è una delle mie più grandi vergogne.

6. Beavis and Buth-head
Ve li ricordate? Volgari, irriverenti, surreali e sudici, erano i protagonisti di questa serie che andava in onda su MTV, due personaggi brutti da far paura che ad ogni puntata commentavano video musicali più o meno famosi a suon di turpiloquio. Perché guardavo certa roba? non lo so, mah.

5. So noTORIous 
Credo di esser stata una delle poche ad aver visto questa serie. Andava in onda su ... MTV ovviamente (l'unico canale che conoscevo quando ero un'adolescente). Ambientata a Los Angeles raccontava con ironia le vicende di Tori Spelling, famosa per aver interpretato anni prima Donna Martin in Beverly Hills 90210.

4. Dawson's Creek
Eh vabbè, credo che questa serie tv l'abbiamo vista un po' tutti, sbaglio? 

3. The City
Per The City non ho giustificazioni, ero già grandicella quando lo trasmettevano su MTV, sapevo che era una "cagata pazzesca" detta alla Fantozzi eppure non potevo farci niente, le avventure tra il reale e la finzione di queste quattro ragazze mi piaceva moltissimo, soprattutto perché potevo ammirare i meravigliosi look che ogni giorno sfoggiavano le protagoniste.

2. Popular
Due adolescenti opposte in tutto, compresa la popolarità a scuola sono costrette a coabitare quando i loro due genitori decidono di sposarsi. 
Ogni volta che ho citato questa serie tv nessuno la conosceva, sembra che a vedere gli episodi (che ovviamente mandavano su MTV) fossi soltanto io ...

1. Celebrity-Deathmatch
Con questo programma tv credo davvero di aver toccato il fondo, peggio di questo c'è solo Beautiful. Si tratta di una sorta di parodia del wrestling in cui personaggi famosi si picchiavano a sangue. Il più delle volte i personaggi che si scontravano sul ring erano due che avevano mostrato una certa rivalità nella vita reale e nonostante la presenza di un arbitro, erano permesse tutte le scorrettezze possibili. 
Un programma assolutamente trash e senza senso, che si merita il primo posto della classifica.

 
Utilizzando questo sito si accettano e si autorizzano i cookies necessari+InfoOK